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Athanasius Kircher
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Athanasius Kircher
La musica come esperienza e conoscenza
Spettacolo di narrazione scenica e musica – elaborato da fonti originali come l’autobiografia e le opere stesse dell’autore – dedicato alla singolare figura di Athanasius Kircher (1602-1680), il gesuita riconosciuto al suo tempo come un genio, scienziato, geologo, paleografo, egittologo, musicografo, collezionista, dotato di una conoscenza enciclopedica che spazia dalla magia naturale alla matematica e all’ars combinatoria, dalla filosofia alla teologia, dalla spiritualità alla mistica, in una estrema sintesi dei saperi antichi confluiti nella visione rinascimentale alle porte del razionalismo moderno. Fondamentale nelle sue ricerche è la testimonianza del valore della musica: egli ne riporta, descrive, trascrive, interpreta e spiega più che può, sia di quanto da ogni dove, grazie ai suoi confratelli gesuiti sparsi nel mondo, ha potuto ricevere in relazione al potere dei suoni e della musica nei fenomeni “magnetici”, psicologici e spirituali, sia riguardo al più aggiornato metodo di composizione per “combinatoria” musicale che egli attribuisce a sé nella veste di inventore.
Le fonti dello spettacolo
I testi della narrazione scenica, liberamente elaborati o citati, sono prevalentemente tratti dall’autobiografia (Vita Admodum Reverendi P. Athanasii Kircheri, 1684, postuma) e dalle numerose opere, fra le oltre trenta stampate nell’arco della sua vita, nelle quali si riscontrano trattazioni, descrizioni e riferimenti a fenomeni di carattere musicale: Magnes sive de arte magnetica (1641), Ars Magna lucis et umbrae (1645), Musurgia Universalis (1650), Oedipus Aegyptiacus (1652-54), Itinerarium exstaticum (1656), Ars Magna sciendi (1669), Phonurgia Nova (1673), Tariffa Kircheriana (1679).
Un racconto “concertante”
Tra le musiche eseguite nel corso dello spettacolo vi sono quelle direttamente citate e trascritte da Kircher stesso nelle sue trattazioni e altre che sono rappresentative di quegli “stili” cui lo studioso fa riferimento nei suoi studi e che, più genericamente, costituivano l’ambientazione di riferimento per la cultura e la prassi musicale del suo tempo: madrigali (Gesualdo da Venosa), madrigali passeggiati (da Giovanni Pierluigi da Palestrina), motteti (Hieronymus Montisardui), sinfonie e correnti (J. H. Kapsberger), fughette e canoni (Giovanni Valentini), ciaccone (Andrea Falconieri), preludi e arie (anonimi), passacaglie, recercade (Diego Ortiz), antidoti e tarantelle (di anononimi, trascritti da Kircher).
Gli interpreti
Angelo De Leonardis canto, recitazione e regia
Pierluigi Ostuni tiorba
Giuseppe Petrella chitarra spagnola
Doriano Longo violino barocco e direzione