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Hieronymus
Montisardui -
Progetti
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Progetto e ricerca
Il progetto vuol essere un doveroso omaggio dell’Ensemble a un importante musicista del primo Seicento originario del Capo di Leuca: Gerolamo Melcarne (1580 ca – 1640 ca), detto “Il Montesardo” dal suo paese nativo. Melcarne fu uno dei primi musicisti del Regno di Napoli ad aver avuto contatti diretti con l’ambiente musicale fiorentino dove, a partire dalla fine del Cinquecento, prese avvio quel percorso di innovazione stilistica che porterà alla nascita della monodia accompagnata e alla varietà di forme compositive, alla base dell’odierna concezione della musica, generatesi da quegli esordi, dall’opera al musical alla canzone pop.
Da circa un ventennio l’Ensemble Terra d’Otranto ha approfondito il percorso artistico e biografico del Montesardo attraverso la ricerca e il recupero delle sue opere con relative trascrizioni ed esecuzioni dal vivo e in registrazioni.
Originalità e personalità di un musicista pugliese del Seicento
Melcarne fu innanzitutto valente suonatore di chitarra spagnola e nel 1606 diede alle stampe la Nuova Inventione d’Intavolatura. Per sonare li balletti sopra la Chitarra Spagniuola, senza numeri e note, opera cui si deve la fama, al nostro tempo e forse anche allora, del Montesardo, certamente la più antica pubblicazione del genere. Si tratta di una raccolta di danze e arie molto in voga tra fine Cinquecento e Seicento (Bergamasca, Follia, Aria di Ruggero, Ballo del Granduca, Sarabanda, ecc.) che rappresenta, dato di sicuro interesse, il primo esempio di intavolatura alfabetica per chitarra spagnola. Appaiono inoltre in essa, per la prima volta nelle opere stampate in Italia, la Ciaccona e la Passacaglia.
Nel 1608 vennero stampate L’ Allegre Notti di Fiorenza. Quest’opera, oltre a rendere omaggio alla città toscana attraverso un “viaggio musicale” nei suoi luoghi più rappresentativi in cui intervengono “i più eccellenti musici”, rappresenta l’adesione del Montesardo al nuovo stile musicale, la monodia, che avrà modo di riprendere e perfezionare quattro anni dopo ne I Lieti Giorni di Napoli, stampato nella città partenopea con l’intento di far conoscere all’ambiente napoletano, ancora legato alla polifonia, la nuova maniera di cantare nello stile monodico fiorentino: novità quasi assoluta per lo sviluppo delle nuove tendenze musicali nel Regno di Napoli. Nella raccolta, ad accompagnare madrigaletti, dialoghi, canoni e arie, da una a tre voci, appare inoltre, per la prima volta anche in composizioni vocali, l’alfabeto per chitarra. Nello stesso anno il Montesardo ritorna in Terra d’Otranto per curare la stampa di una sua ampia raccolta di musiche sacre, l’Amphiteatrum Angelicum Divinarum Cantionum, contenente inni, mottetti, salmi, in una varietà crescente di combinazioni vocali dalla voce sola e basso continuo al doppio coro, in cui il compositore sintetizza tutte le esperienze stilistiche approcciate nei suoi viaggi attraverso i maggiori centri d’Italia dove visse e operò: Roma, Firenze, Bologna, Fano, Ancona, Napoli.
Per una riscoperta del Montesardo
Personaggio eclettico che faceva suo ciò che di nuovo era nell’aria, Montesardo riproponeva quanto appreso e scoperto, animato com’era da un forte intento divulgativo, coerente con quanto egli stesso scrisse proprio nella dedica della sua opera XII del 1612, l’ Amphiteatrum angelicum, al barone Angelo Gallonio di Tricase: “…Occultae Musicae nullus respectus”, cioè che ad una musica non divulgata non può darsi alcun valore. Proprio nel solco della sua filosofia l’Ensemble si è riproposto l’obiettivo di far conoscere la varietà delle espressioni di questo suo conterraneo.
Così nel Luglio del 2008 il lavoro pluriennale di ricerca delle fonti è confluito nella registrazione di un CD, “Hieronymus Montisardui – Gerolamo Melcarne tra Firenze, Napoli e Terra d’Otranto”, prodotto da Studio GLM e distribuito dalla etichetta Baryton. Si tratta di una prima assoluta di registrazione ed esecuzione di danze, madrigaletti, arie gravi e mottetti tratti dalle opere di Montesardo, lavoro risultato vincitore del bando “Puglia Sound Records” con il sostegno e il contributo della Regione Puglia – “FSC 2014/2020 – Patto per La Puglia – investiamo nel vostro futuro”.
Gli interpreti
Simona Gubello soprano
Angelo De Leonardis basso
Doriano Longo violino barocco e direzione
Giuseppe Petrella chitarra spagnola
Pierluigi Ostuni tiorba